steso sopra il letto a guardare il soffitto
fuori l’invasore preme, teme il popolo sconfitto
trafitto in ogni attimo, tocca restare calmi
la casa è una prigione, pensa Dante Di Nanni
nel traffico del centro, pedala sulla bici
passa lento, sfiora come il vento i suoi nemici
non sanno cosa ho dentro, non vivono i miei drammi
non vedono il tritolo che trasporta Di Nanni
dai lampioni pendono i patrioti impiccati
i rastrellamenti in città si fanno più serrati
questa notte esco, svesto i miei panni
"Dante torna presto" dice mamma Di Nanni
scivola nel buio, nascosto come un ratto
carico di odio, aspettando il botto
poi sparano dal ponte, le grida dei compagni
stavolta è finita pensa Dante Di Nanni

sambuca, cointreau ghiaccio e blu Curaçao
non solo bella zio, ma anche bella ciao
fischia il vento, soffia la bufera
amo la libertà, odio chi non si schiera

il letto su cui giace ora è sporco di sangue
Dante è ferito alla pancia e alle gambe
sette proiettili ficcati dentro al corpo
parla con la ferocia, di chi si sente morto
da solo nella stanza, aspetta un'ambulanza
poi bussano alla porta, calci e pugni con violenza
raccoglie la sua forza, la speranza, le sue armi
"Sono un partigiano" urla Dante Di Nanni
dito sul grilletto, bombe a ripetizione
cadono dal tetto, dalle scale, dal balcone
arrivano in trecento per fermare un guaglione
Dante in poche ora ha spazzato un plotone
afferra la ringhiera, saluta a pugno chiuso
si getta nella strada, il suo compito è concluso
ma gira per la città ancora, Dante Di Nanni
morto per l'Italia, a soli diciottanni