Milano, Millenovecentosessantotto
la pietra vola in alto, cade in testa al poliziotto
l’ispettore ordina, gli sbirri in assetto
giovani ribelli dal quartiere Casoretto
la casa popolare, le bocche da sfamare
le ronde per le strade, i fasci da menare
non è rivoluzione, vogliamo solo il pane
è lecito rubare, se abbiamo solo fame
sono realista, voglio l'impossibile
la teoria marxista, appare più credibile
tradotta in azione, con i fatti e non parole
con il sesso libero, sui banchi delle scuole
studenti in facoltà, eserciti in città
politica nei bar, i dischi da ballar
sangue nei cortei, e sudore fino al ventre
servi di nessuno e padroni di niente

Bellini da vivi, bellissimi da morti
noi pareggiamo i conti, e raddrizziamo i torti
la chiave inglese sopra il cranio del borghese
vogliamo camminare sulle teste dei re

Settanta, salta la Banca dell’Agricoltura
la strage di Stato, il punto di rottura
muro di gomma, Pinelli giù dalla questura
andiamo da Rattazzo, affoghiamo la paura
io con mio fratello più Jack e Castelli
scavalliamo Ray-Ban, senza coltelli
veloci in San Babila lasciamo il camerata
col culo per terra, battuto in ritirata
la mia banda è come il Mucchio Selvaggio
stretti nei cordoni, in marcia con coraggio
ci troviamo faccia a faccia con il cane del padrone
lui col manganello, noi con il bastone, fermi
siamo freddi sull’asfalto, matti per le minigonne
tante botte tanti sguardi dalle donne
mandiamo la celere in cenere, senza sommossa
cantando Avanti Popolo, bandiera rossa